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La granola al forno

Una ricetta semplice da usare come base per un dessert fresco e leggero

L’anno che ho passato negli States è stato una miniera di ispirazioni. Il mio passatempo preferito era gironzolare tra le bancarelle dei farmer markets, scoprendo sapori e idee che poi sperimentavo a casa.

La granola era una delle specialità che più mi incuriosivano. La vendono pescandola direttamente da grandi vaschette di alluminio oppure in vasi di vetro di tutte le dimensioni, con i tappi decorati a mano o ricoperti di stoffa colorata.

La ricetta della granola è un po’ come quella italiana delle lasagne o delle polpette, ogni famiglia ha la “sua”, tramandata di generazioni. Ce ne sono di aromatizzate al cocco, al cioccolato o ai frutti di bosco, con frutta secca o senza.

La mia ricetta è il frutto di decine di sperimentazioni, una miscela molto semplice in realtà, che propongo anche nel mio ristorante per colazione o come base per un dessert.

Ecco qui di seguito sia la versione Cento-cento che quella Zero-zero (senza grassi e senza zuccheri).

Ingredienti per la versione Cento-cento

Fiocchi d’avena bio: 350 g 

Olio di semi d’arachide: 50 ml 

Sciroppo d’acero o Miele: 50 ml 

Acqua: 35 ml 

Estratto di vaniglia: un cucchiaino

Cannella: un cucchiaino

Sale: un cucchiaino

Mandorle con la buccia: 30 g

Mandorle sbucciate: 30 g
 

Preparazione

Mettete a sobbollire in pentola a fuoco basso l’olio, lo sciroppo, il miele, la cannella e la vaniglia. Se avete la cucina a legna, dimenticatevi per un po’ la pentola sopra la piastra in ghisa, finché si sgrassa per bene.

Nel frattempo disponete i fiocchi d’avena e le mandorle su due placche rivestite di carta da forno.

Versateci sopra la miscela sciropposa coprendo tutto per bene e passate nel forno già caldo per circa 10 minuti a 160°C. Finiti i dieci minuti, mescolate delicatamente la miscela senza rompere del tutto i grumi e poi cuocete ancora per 10-15 minuti, mescolando di tanto in tanto perché dori uniformemente. Finita la cottura il tutto vi sembrerà molliccio, ma manca il tocco finale: l’asciugatura!

Lasciate riposare la granola per almeno 5 ore, ma sarebbe meglio tutta la notte, nel forno spento, con la porta semichiusa. Potete usare tranquillamente il forno di casa, ma il forno a legna è ideale in questo passaggio, perché́ potete lasciarci la placca dentro durante la notte, quando le braci si spengono poco a poco e continuano a scaldare dolcemente.

Ora la granola è pronta e la potete conservare ben chiusa in scatole ermetiche di plastica o di latta.

Il mio dessert si prepara con della frutta fresca, in foto lo vedete con dei lamponi, ma si può fare anche con fragole, mirtilli, pesche o mele, scegliete quello che più vi piace.

Una parte della frutta la lascio sobbollire appena appena senza zucchero in un pentolino. Poi preparo il vasetto alternando un po’ di frutta cotta, lo yogurt intero bio, ancora un po’ di frutta cotta, un bello strato di granola e da ultimo i lamponi freschi.

Ingredienti per la versione Zero-zero

Crusca d'avena bio: 350 g

Albumi: 6

Stevia (è un dolcificante naturale ottenuto dalle foglie della stevia): 350 g

Estratto di vaniglia: 1 cucchiaino

 

Preparazione

La versione “dietetica” della granola è da tutta da provare e il procedimento è molto simile.

Mescolate la crusca d'avena, gli albumi, la stevia e l'estratto di vaniglia e poi stendere il composto su due placche rivestite di carta forno. Va cotto in forno a 160°C per 30 minuti.

A metà cottura, sbriciolate la preparazione in modo che cuocia uniformemente.

La granola Zero-zero deve essere bella dorata all'uscita del forno. Anche in questo caso va lasciata asciugare in forno, a porta semichiusa per almeno 5 ore, meglio tutta la notte.

Una volta raffreddata si conserva esattamente come sua “sorella” in una scatola di latta.

Se volete, potete preparare anche la versione Zero-zero del mio dessert, eliminando la frutta (tanto buona ma ricca di zuccheri!) e sostituendo lo yogurt intero con lo yogurt magro.

 

 
Elena Boscia

Prima un biennio di Farmacia, che le ha permesso di acquisire le basi sulla nutrizione e sulla chimica degli alimenti. Poi a Colorno (Parma) all’Accademia della cucina italiana di Gualtiero Marchesi (ALMA), per assorbire non solo la passione, ma soprattutto il lato professionale della cucina e della pasticceria, la padronanza delle tecniche e la conoscenza assoluta delle materie prime. Poi la Svizzera, Roma e gli Stati Uniti.

Infine la nascita di un progetto, il “suo” progetto, che ha battezzato “ Zero-zero Cento-cento” e ha perfezionato con la collaborazione con la dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista e presidente dell’Associazione per la Sicurezza Nazionale in Cucina. Ne è nato un programma che è piaciuto talmente da trasportarla oltreoceano, a Los Angeles, dove ha lavorato per un anno come consulente, per creare menù light nelle più̀ rinomate catene di ristoranti d’America.

La cucina di Elena, 28 anni appena, è tradizionale e sperimentale al tempo stesso. Tradizionale perchè parte sempre da ingredienti e cotture semplici. Sperimentale perchè ogni ricetta è pensata in due versioni: Cento- cento è quella della tradizione, senza particolari limitazioni, dedicata a chi è in fase di mantenimento; Zero-zero è la versione con la minor percentuale di grassi e zuccheri possibili, ispirata allo “stile Dukan”, per chi è in lotta con la bilancia, ma non vuole rinunciare al gusto e alla felicità di mangiare in compagnia.

A YourFire Elena ha scelto di regalare qualcuna delle sue chicche, da preparare rigorosamente al forno, alla piastra o alla griglia. Scopriremo insieme a lei come il fuoco può essere amico anche della linea.

 

Il Boscia Billi bistrot

Nel cuore di Padova, in via Boccalerie 5 e con un bel plateatico in Piazza della Frutta, Elena Boscia e il suo socio Alessandro Billi hanno dato vita ad un ambiente raccolto e raffinato, dove ci si sente subito a casa. Ti accolgono con un fresco benvenuto a base d’acqua aromatizzata al cetriolo e limone e ti viziano con un menù equilibrato e bilanciato, ogni volta diverso, fatto di proposte semplici ma tutt’altro che banali.

Dalla colazione fino alla cena, il Boscia Billi bistrot è un posto dove tornare spesso, anche più volte alla settimana, senza temere né per il portafoglio né per la linea.

 

FOTOGRAFIE:

Mirko Piccinato, Boscia Billi bistrot

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