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Il pane senza impasto

Ricreate un perfetto clima natalizio con questa ricetta che vi stupirà

3 anni fa. Era uno di quei periodi in cui sentivo il disperato bisogno di avere intorno a me un'atmosfera familiare, calda. Con la casa in ordine, dei fiori sul tavolo, delle zuppe bollenti e torte di mele sul davanzale. Sapete, quelle piccole cose che riscaldano l'anima e riportano indietro nel tempo, agli antichi autentici valori e sapori. Però mancava qualcosa...

Poi, un lontanissimo ricordo affiora dalle nebbie del tempo: mia nonna con il grembiule sporco di farina, e il profumo del pane appena sfornato, fatto con il grano del mulino. Un instante dopo, ero alla ricerca della ricetta del miglior pane fatto in casa. E trovai LA RICETTA. Era un video di New York Times, in cui Mark Bittman presentava la ricetta del “No knead bread”, il pane senza impasto di Sullivan Street Bakery.

Quel giorno, il mio modo di vedere il pane cambiò completamente. Avevo trovato la lentezza della tradizione adattata ai ritmi frenetici del mondo in cui viviamo.

Corsi in cucina, presi una ciotola e un cucchiaio, e mescolai farina, sale, acqua e un pizzico di lievito. Dopo un minuto, misi tutto nel frigo e aspettai impaziente e curiosa fino al giorno dopo, lasciando tutta la fatica al tempo e al pizzico di lievito. Il giorno dopo, nella mia cucina regnava il profumo del miglior pane mai fatto da me, con la crosta spessa e croccante, e la mollica alveolata, cosi rustico, naturale e invitante...

Ormai tutto era perfetto. Da quel giorno in poi, ho continuato a rifarlo e a raccontarlo, a modificarlo e a distribuirlo. Poi, scoprendo quanto era versatile questo impasto, ho iniziato ad usarlo per preparare delle pizze, delle pide turche, delle crescenti bolognesi cotte in padella, e un'infinità di altre cose.

Mi si è aperto un modo, in un minuto.

no-knead bread | yourFire

Ingredienti

Farina 00: 500 g

Acqua: 340 ml

Lievito di birra fresco: 5 g (1 g se liofilizzato)

Sale: 2 cucchiaini

 

Preparazione 

In una ciotola (preferibilmente una con il coperchio) mescolate la farina con il sale. Sciogliete il lievito nell’acqua e versatelo sopra la farina. Mescolate 5-6 volte con un cucchiaio, fino ad amalgamare il tutto, ma senza impastare.

Chiudete il contenitore con il coperchio e mettete la ciotola nel frigo (non a temperatura ambiente) per 12 - 24 ore.

Trascorso questo tempo, versate l’impasto sul piano di lavoro abbondantemente cosparso di farina. Infarinatevi le mani e schiacciate l'impasto a formare un rettangolo. 

Piegate il lato destro del rettangolo verso il centro, per poi sovrapporgli il lato sinistro. 

Ruotate l'impasto di 90° e ripetete le pieghe, come nelle foto. Cospargete generosamente di farina uno strofinaccio pulito, prendete l’impasto, quindi capovolgetelo in modo che le pieghe stiano sotto. 

no-knead bread | yourFire

Infarinate anche la superficie della pagnotta e chiudete lo strofinaccio, lasciando la pagnotta riposare per 1/2 - 1 ora, a temperatura ambiente. Preriscaldate il forno a 250°C con la pentola e il suo coperchio all'interno. 

Togliete il coperchio alla pentola, e aiutandovi con lo strofinaccio, capovolgete la pagnotta sulla mano in modo che ora la parte con le pieghe sia verso l'alto, e adagiatela nella pentola, chiudendo poi con il coperchio. 

Lasciate cuocere per 30 minuti, poi rimuovete il coperchio e continuate la cottura per altri 15 minuti.  Tirate furi la pagnotta e lasciatela raffreddare su una griglia. Potete usare una pentola di circa 24cm di diametro, in ghisa, acciaio o pyrex. 

Se non avete un coperchio con il pomello resistente a temperature oltre i 250°C, potete svitare il pomello e chiudere il buco con una pallina di carta stagnola.

no-knead bread | yourFire

Ana Maria Ciolacu

Ho 28 anni, vivo a Bologna, e sono responsabile di quello che succede sul food blog Just Love Cookin'. :)

Ho scoperto di essere appassionata di cucina quando ero piccola, e ogni cosa che preparavo sembrava una grande avventura. E da allora non è cambiato tanto. La mia avventura è continuata girando l'Europa e "assorbendo" la cultura gastronomica di ogni paese in cui ho vissuto. Mi sono fermata per lunghi periodi in diversi paesi, tra i quali Francia e Spagna, ma la capitale indiscussa del mio cuore rimarrà per sempre la Turchia, dove ho vissuto per 5 anni, ad Istanbul. I progetti in cui sono stata coinvolta non hanno avuto a che fare con la cucina, ma durante la mia permanenza in questi posti ho appreso tecniche e ricette tradizionali, da vicini e amici, rubando dei piccoli segreti di qua e di là, provando di tutto, dai ristoranti più rinomati fino al street food, stabilendo così un contatto molto stretto con la cultura di questi paesi.

La mia seconda passione, indissolubilmente legata alla prima, è la food photography. Anche se non avevo conoscenze tecniche, avevo tanta voglia di imparare e a poco a poco ho scoperto uno stile tutto mio. Volevo che nelle fotografie dei miei piatti si percepisse una profondità. Ogni foto doveva raccontare una storia. Ora possiedo felicemente una Canon 5D Mark II, 3 fantastici obiettivi attraverso i quali vedo la vita più bella, un softbox e un riflettore di luce continua che però uso pochissimo (preferisco la luce naturale e non uso mai il flash).

Il mio blog è partito in rumeno e inglese. Dopo 5 anni di residenza in Italia, dove ho deciso di fermarmi, ho creato anche la versione italiana. Preferisco la qualità alla quantità e pubblico quando sento veramente di aver realizzato un buon lavoro. Ora ho addirittura un canale su youTube. Venite a trovarmi !

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