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Risparmiare acquistando pellet

Tre consigli per una scorta più conveniente

A livello di trend, i prezzi del pellet sono rimasti piuttosto stabili nel corso degli anni, con un leggero aumento legato alla domanda crescente (qui un approfondimento). Il costo del singolo sacco di pellet, però, può subire variazioni anche molto significative in base a diversi fattori. Prima di tutto esistono variazioni di prezzo legate alla qualità, ma, come spesso ripetuto in questo magazine, per un prodotto che funzioni a regime è necessario acquistare esclusivamente pellet certificato. Un altro fattore che influenza fortemente il prezzo del pellet è la stagionalità o addirittura le condizioni metereologiche. Se l’inverno è più mite o è previsto tale, c’è una maggiore offerta sul mercato e di conseguenza il prezzo si riduce.

In ogni caso, per risparmiare sull’acquisto di pellet le strategie sono sostanzialmente queste.

 

1. Acquistare in anticipo

Fare un acquisto unico di pellet in primavera o in estate è il modo ideale per risparmiare. Il periodo migliore è tra maggio e luglio, perché già in agosto i prezzi normalmente subiscono un’ascesa. 

Per calcolare quanti bancali vi serviranno, potete basarvi sui consumi fatti lo scorso anno.

Se invece avete appena acquistato la stufa, nella scheda tecnica trovate il dettaglio del consumo orario, espresso in chili di pellet all’ora con funzionamento al minimo e al massimo. Potete considerare come consumo medio, il valore intermedio intermedio tra i due e stimare per quante ore giornaliere e per quanti giorni all’anno prevedete di tenere accesa la stufa. È una stima che dipende dal grado di isolamento della casa, ma anche dalle vostre routine quotidiane di vita.

 

2. Acquistare il pellet sfuso

Un secondo efficace trucco per risparmiare sulla scorta di pellet è acquistare il pellet sfuso anziché confezionato in sacchi singoli. L’imballaggio, infatti, influisce parecchio sul costo finale. Confezionare il pellet in sacchi da 15 o 25 kg incide fino a oltre 26-30 € a tonnellata, senza pensare al costo dello smaltimento e agli inevitabili costi ambientali.

Se si ha a disposizione spazio a sufficienza, si può acquistare pellet sfuso in big bag da circa 10 quintali, oppure farsi consegnare il pellet direttamente in autobotte, un’alternativa già molto diffusa in Austria e Svizzera. In questo caso, è necessario prevedere un silos o un serbatoio di dimensioni adeguate (qualche esempio lo trovate qui o qui) oppure un locale dedicato, anche interrato.

Entrambe le soluzioni prevedono un collegamento alla stufa o alla caldaia tramite un sistema di estrazione ad aspirazione del pellet, che permette alle due strutture di lavorare in autonomia. Il costo per l’installazione di un sistema di questo genere viene ammortizzato velocemente, perché i risparmi possono essere davvero notevoli, in termini non solo economici, ma anche di praticità di utilizzo.

AIEL ha appena pubblicato una lista dei fornitori di pellet sfuso certificato ENplus. La trovate qui.

 

3. Iscriversi ad un Gruppo d’Acquisto o crearne uno

Un’ultima valida alternativa per risparmiare nella scorta di pellet per l’inverno è associarsi ad un gruppo di acquisto oppure costituirne uno.

Internet e i social network sono la fonte più aggiornata e rapida per individuare i gruppi di acquisto più vicini a voi. È comunque sempre importante verificare che, indipendentemente dalla provenienza geografica, si tratti di pellet certificato. 

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il pellet che uso è di castagno potere calorico> 18,5 mj/kg umidità <8,0% residuo ceneri<0,4% è buono?

@Amanda, una premessa doverosa: il miglior pellet in assoluto non esiste, nel senso che è fondamentale provarlo e vedere come brucia, anche in riferimento alla propria stufa. Quindi nel tuo caso: come ti trovi? Hai l'impressione che il pellet che usi bruci troppo velocemente o lasci troppi residui? Forse non fa al caso tuo. Il castagno, in effetti, non è tra i legni consigliati, perché è un'essenza molto "dura", con un potere calorifico molto alto, ma con alti residui di cenere. La miscela più consigliata in genere è quella di abete rosso e faggio.

Salve leggevo ma sinceramente non ho capito, posso usare anche abete e faggio insieme? e il pellet deve essere chiaro? mi può consigliare grazie.

@Raffaella, parlando di pellet, capita che i granuli siano prodotti non con un'unica essenza, ma con un mix di essenze legnose, come ad esempio abete e faggio. Quindi nel sacchetto trovi indicato questo tipo di materiale. Il pellet di qualità non è necessario che sia chiaro. L'importante, come scriviamo spesso nei nostri articoli, è la certificazione. Leggi anche questo articolo per chiarirti le idee: http://www.yourfire.com/it/come-riconoscere-il-pellet-certificato

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