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Il futuro del pellet europeo sarà rosa

L’attuale offerta sarà presto ampliata in risposta ad una domanda crescente

Pellet: è vero che tutti lo cercano ed è sempre più difficile trovarlo? Forse in questi ultimi mesi sì, ma il prossimo futuro ci riserva interessanti novità. Ce le racconta la dottoressa Annalisa Paniz, responsabile Gruppo Apparecchi Domestici per AIEL, la principale associazione italiana del settore Legno Energia.

 

Dottoressa Paniz, in quanto esperta del settore, ci può raccontare come e quanto sta crescendo la domanda di pellet in Italia e all'estero?

L’Italia è il principale mercato europeo per il consumo domestico di pellet, che ha raggiunto 2,5 milioni di tonnellate nel 2013 con tassi di crescita stabili del 15% negli ultimi tre anni. L’elevata domanda è soddisfatta solo marginalmente dalla produzione nazionale, che non copre più del 20%. L’Italia è quindi, anche il principale importatore mondiale di pellet per uso domestico, con provenienze estremamente diversificate. Austria, Germania, Croazia e Slovenia sono storicamente i principali paesi dai quali ci approvvigioniamo. Tuttavia, il sensibile aumento del consumo in questi paesi (esclusa la Germania), così come in altri, ha determinato una contrazione della disponibilità di esportazione.

Conseguentemente, nel corso del 2013, la logistica di approvvigionamento del pellet ha subito un cambiamento con un incremento delle importazioni via nave provenienti dal Nord America, a scapito delle importazioni via terra. Il Nord America, in particolare gli Stati Uniti, è caratterizzato da una capacità produttiva pressoché illimitata e i grandi gruppi internazionali sono sempre più attratti dal mercato italiano. 

 

Come stanno rispondendo i produttori a questa crescita della domanda?

L’elevata domanda di pellet ha fatto sì che tutti i produttori nazionali nel tempo siano diventati anche importatori, prevalentemente dai paesi limitrofi. Per le ragioni precedentemente citate, il contributo all’importazione che i produttori possono dare è importante per garantire il soddisfacimento della domanda, ma con volumi sicuramente relativi rispetto al totale.

 

Nel corso degli ultimi anni ci sono state diverse "crisi" relative alla fornitura di pellet che hanno creato un certo allarmismo nell'opinione pubblica. Come si spiegano? Si possono ripetere?  

Tutti i mercati giovani e poco strutturati sono soggetti a ‘crisi’ improvvise la cui gestione è spesso traumatica. Il mercato del pellet non può essere un’eccezione.

Nel 2007, ad esempio, si è verificata una crisi di approvvigionamento in seguito ad un picco di vendite di prodotti a pellet, che ha determinato un improvviso incremento della domanda. I produttori non sono riusciti a strutturarsi in tempo per rispondere alle richieste e da qui la cosiddetta "crisi".

Negli anni il mercato e gli operatori del pellet si sono strutturati e rafforzati. Elementi questi che dovrebbero aiutare a prevenire improvvise crisi nei prossimi anni.

 

Per quanto riguarda i prezzi, è vero che il costo del pellet è destinato ad aumentare?

La difficoltà di reperire pellet sul mercato nei mesi prossimi all’inverno ha determinato un aumento sensibile dei prezzi che ha preoccupato gli operatori del mercato. Attualmente (dicembre 2013) il prezzo del pellet risulta sensibilmente maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia, la convenienza all’utilizzo di questo combustibile  rispetto al metano è ancora significativa. 

In ogni caso, nel prossimo futuro la situazione di criticità attraversata trovera' un positivo risolversi con l’ingresso nel mercato di pellet di qualità certificata con un prezzo competitivo.

 

Nell'ottobre 2012, in collaborazione con QualeEnergia, AIEL ha pubblicato un'ottima "Guida all'acquisto del pellet di qualità". Cosa è cambiato da allora?  

I principi di qualità espressi nella guida di QualeEnergia sono sicuramente ancora validi. Come AIEL siamo i promotori e i responsabili della certificazione ENplus in Italia, riferimento europeo e unico strumento per garantire qualità del prodotto, trasparenza e tracciabilità della filiera. Per tale motivo, invitiamo il consumatore a indirizzare la propria scelta nei confronti di questo pellet, verificando sempre la veridicità della certificazione attraverso i siti web www.enplus-pellets.it e www.enplus-pellets.eu.

Altrettanto valido, l'acquisto di pellet certificato sulla base di altri schemi di riferimento (DINplus, ecc.), verificando sempre le informazioni e le caratteristiche riportate sul sacco.

Data la generale deregolamentazione dell’offerta di pellet a livello nazionale, il primo aspetto da non trascurare è la presenza delle informazioni relative ai responsabili della messa in commercio del pellet ai quali potersi rivolgere in caso di problemi. 

 

AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali

La dottoressa Annalisa Paniz è una dei principali attori che operano in AIEL, la più importante associazione italiana della filiera Legno Energia. Raccoglie oltre 300 soci ed è organizzata in gruppi di interesse, ovvero gruppi di aziende che operano nello stesso specifico segmento della filiera (produttori professionali di biomasse, produttori e distributori di pellet, di apparecchi domestici a biomassa, di caldaie e applicazioni minicogenerative, installatori e manutentori di impianti a biomassa).

Da sempre l’associazione ha come filo conduttore la qualità, elemento essenziale per rafforzare la credibilità del settore. Per tale motivo le aziende che aderiscono ai vari gruppi devono essere dotate delle certificazioni di riferimento: i produttori professionali devono intraprendere un percorso di qualità per immettere sul mercato unicamente cippato e legna da ardere conformi alla norma, i produttori e distributori di pellet devono essere certificati in base allo schema ENplus e i produttori di tecnologie (stufe e caldaie) in base alle norme europee di riferimento.

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