Come riconoscere il pellet certificato
Cosa deve riportare per legge un sacco marchiato ENplus
In un mercato in continua espansione come quello del pellet, il cui consumo solo in Italia è destinato a superare i 3,5 milioni di tonnellate nel 2015, la qualità rappresenta un elemento determinante per la tutela dei consumatori.
Al contrario di quanto si crede, la provenienza geografica non è in sé garanzia di qualità. L’unico vero indice di qualità del pellet è la certificazione. Anche se ci sono numerose certificazioni molto valide (come il marchio tedesco DINplus ad esempio), AIEL sostiene la certificazione europea ENplus, l’unica che garantisce elevati standard di qualità lungo tutta la filiera. Acquistare pellet a marchio ENplus significa essere sicuri di un prodotto con ben precise caratteristiche chimiche, fisiche ed energetiche, ma anche del mantenimento della qualità in tutte le fasi, dal reperimento della materia prima fino alla consegna.
Lo sviluppo del mercato del pellet si sta purtroppo accompagnando ad un aumento delle frodi commerciali legate agli usi impropri dei marchi di certificazione. L’unico modo per difendersi è dotarsi di strumenti per poter verificare in autonomia la veridicità del marchio.
LE INFORMAZIONI RIPORTATE SUL SACCO DI PELLET
Per riconoscere il pellet certificato basta sapere quali informazioni devono essere presenti sulla confezione del sacco, così come è stabilito dalla certificazione ENplus:
- riproduzione corretta del marchio ENplus;
- sigla del Paese del produttore o del distributore (IT Italia; AT Austria; DE Germania; SI Slovenia; HR Cro-azia, CH Svizzera, USA Stati Uniti, CAN Canada);
- codice dell’azienda certificata, cioè un numero progressivo assegnato con l’acquisizione della certificazione: se si tratta di un valore numerico da 001 a 299 si tratta di un produttore, se è un valore da 301 a 999 si tratta di un distributore; tutti i soggetti certificati e autorizzati a vendere pellet marchiato ENplus sono pubblicati qui: http://www.enplus-pellets.it/produttori-certificati.html
- dicitura «pellet di legno» e classe di qualità ENplus (A1 o A2);
- peso (solitamente 15 kg);
- diametro (ad esempio 6 mm);
- nota «conservare in luogo asciutto»;
- nota «usare in impianti di combustione appropriati e approvati in accordo con le indicazioni del costruttore»;
- nome del produttore o del distributore (responsabile della messa in commercio).
USI IMPROPRI DEL MARCHIO E CONTRAFFAZIONI
L’assenza del numero progressivo che identifica il produttore o distributore (da 001 a 299 se si tratta di un produttore, da 301 a 999 se si tratta di un distributore) accanto alla sigla del paese, è uno dei più evidenti segni di contraffazione. Se ad esempio si trova in commercio del pellet con il solo simbolo ENplus senza nessun codice, quasi sicuramente si tratta di pellet non certificato e di un marchio contraffatto.
AIEL, in qualità di associazione responsabile della certificazione ENplus in Italia, in collaborazione con Enama, sta lavorando da tempo sia sulla sensibilizzazione dei consumatori, sia sull’avvio di un sistema di monitoraggio e controllo del mercato per poter colpire pesantemente le frodi commerciali legate agli usi impropri dei marchi di certificazione.
Se avete quindi dei dubbi o volete segnalare un uso improprio o fraudolento del marchio ENplus, potete scrivere a paniz.aiel@cia.it oppure compilare il modulo frodi presente all’interno del sito europeo: http://www.enplus-pellets.it/modulo-azioni-fraudolente.html.
All’interno di questo sito trovate anche pubblicata e costantemente aggiornata una black list di produttori e distributori ai quali è stato contestato un uso improprio del marchio. La potete consultare qui: http://www.enplus-pellets.eu/fraud/blacklist/
AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali
La dottoressa Annalisa Paniz è una dei principali attori che operano in AIEL, la più importante associazione italiana della filiera Legno Energia. Raccoglie oltre 300 soci ed è organizzata in gruppi di interesse, ovvero gruppi di aziende che operano nello stesso specifico segmento della filiera (produttori professionali di biomasse, produttori e distributori di pellet, di apparecchi domestici a biomassa, di caldaie e applicazioni minicogenerative, installatori e manutentori di impianti a biomassa).
Da sempre l’associazione ha come filo conduttore la qualità, elemento essenziale per rafforzare la credibilità del settore. Per tale motivo le aziende che aderiscono ai vari gruppi devono essere dotate delle certificazioni di riferimento: i produttori professionali devono intraprendere un percorso di qualità per immettere sul mercato unicamente cippato e legna da ardere conformi alla norma, i produttori e distributori di pellet devono essere certificati in base allo schema ENplus e i produttori di tecnologie (stufe e caldaie) in base alle norme europee di riferimento.
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Articolo utilissimo per capire in questo settore veramente minato grxie
@Mario, grazie a te per il tuo messaggio, ci fa molto piacere!