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Se il bosco produce legna, è più “green”

Il bosco gestito ha un impatto migliore sul clima rispetto alla foresta abbandonata

Un’opinione diffusa, derivante da un certo ambientalismo distorto, sostiene che utilizzando legna o pellet per il riscaldamento, finiremo per tagliare tutti i nostri boschi. Si tratta di un pregiudizio assolutamente falso, visto che l’aumento della domanda di biomassa per il riscaldamento sta contribuendo a finanziare interventi di rimboschimento e di gestione sostenibile delle foreste, piuttosto che di tagli indiscriminati.

 

La “lezione” dei boschi austriaci

Dall’Austria, un paese che ha imparato da tempo a gestire i propri boschi e a trasformarli in una risorsa economica importante, arriva un messaggio ancora più importante: le foreste utilizzate in modo intelligente per produrre legna da ardere migliorano il clima molto di più dei boschi abbandonati.

Perché? Perché l’utilizzo dei prodotti legnosi nell’industria e per produrre energia ha effetti positivi a cascata e consente di sostituire le materie prime inquinanti fossili e minerali – quali l’acciaio, il cemento, il gas, il petrolio e il carbone. Lo dimostrano i risultati di uno studio condotto dal prof. Hubert Hasenauer, direttore del Dipartimento Forestale e Scienze del Suolo dell'Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna (Universität für Bodenkultur, www.boku.ac.at).

 

Il ciclo del carbonio e il risparmio di CO2 nel bosco gestito

Il legno immagazzina carbonio in modo naturale. Con la combustione l’energia solare immagazzinata nel legno attraverso la fotosintesi è resa disponibile originando un ciclo chiuso sostenibile del carbonio. La valorizzazione energetica di 1 tonnellata di legna da ardere di faggio genera un risparmio di 2,7 tonnellate di CO2. Questa quantità diviene ancora maggiore considerando nel bilancio una serie di altri effetti positivi quali il sequestro della CO2, grazie all’immagazzinamento per lungo tempo della CO2 nei tessuti legnosi, e l’effetto di sostituzione dei vettori energetici di natura fossile e minerale.

Così un ettaro di bosco gestito è in grado mediamente di generare (in 300 anni) un risparmio di 1.603 tCO2, ovvero 10 volte maggiore al risparmio conseguibile da una foresta vergine (146 t CO2), questo poiché il legname prelevato attraverso la sua valorizzazione energetica sostituisce vettori energetici fossili. Nella prassi il valore è ancora maggiore in quanto il calcolo non considera l’effetto sostituzione delle materie prime (fossili e minerali) con il legno.

Tabella bosco sostenibile

In tabella, risparmio complessivo di CO2 in atmosfera: confronto tra una foresta vergine e un bosco gestito in un arco temporale di 300 anni. Fonte: Universität für Bodenkultur, Vienna

 

AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali

Valter Francescato AIELValter Francescato è Direttore Tecnico di AIEL, la più importante associazione italiana della filiera Legno Energia. Raccoglie oltre 300 soci ed è organizzata in gruppi di interesse, ovvero gruppi di aziende che operano nello stesso specifico segmento della filiera (produttori professionali di biomasse, produttori e distributori di pellet, di apparecchi domestici a biomassa, di caldaie e applicazioni minicogenerative, installatori e manutentori di impianti a biomassa).

Da sempre l’associazione ha come filo conduttore la qualità, elemento essenziale per rafforzare la credibilità del settore. Per tale motivo le aziende che aderiscono ai vari gruppi devono essere dotate delle certificazioni di riferimento: i produttori professionali devono intraprendere un percorso di qualità per immettere sul mercato unicamente cippato e legna da ardere conformi alla norma, i produttori e distributori di pellet devono essere certificati in base allo schema ENplus e i produttori di tecnologie (stufe e caldaie) in base alle norme europee di riferimento.

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