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Conto Termico e detrazioni fiscali a confronto

Cosa conviene di più?

L’installazione di stufe, caminetti e caldaie a legna e pellet viene da qualche tempo incoraggiata grazie a diverse politiche di incentivazione. Stiamo parlando infatti di “generatori a combustibile solido rinnovabile”, che contribuiscono fattivamente al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera. Proprio per questo l’Italia, come gli altri paesi della Comunità Europea, si sta impegnando a promuovere attivamente l’utilizzo di queste fonti energetiche rinnovabili, con il fine ultimo di ottemperare l’obiettivo UE di riduzione dell’emissione dei gas serra del 20% entro il 2020. Un obiettivo che di recente è stato alzato al 27% per il 2030.

 

Le detrazioni fiscali

Nel panorama delle iniziative in atto per promuovere gli apparecchi domestici a biomassa legnosa, in Italia sono presenti le seguenti detrazioni fiscali, di recente prorogate anche per il 2015, con le stesse percentuali in corso nel 2014:

  • la detrazione fiscale del 50% per opere finalizzate al risparmio energetico nelle ristrutturazioni edilizie: è un’agevolazione applicabile sia all’installazione di stufe e caminetti e sia alla relativa evacuazione fumi, un aspetto non secondario perché in qualche caso l’impianto fumario costa di più del generatore stesso;
  • la detrazione del 65% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici (conosciuta anche come “ecobonus”), applicabile all’installazione di prodotti per il riscaldamento domestico con caldaia, che alimentano quindi l’impianto di riscaldamento cetralizzato della casa (nel nostro caso, si applica a caldaie a pellet e idrostufe). 

 

Il Conto Termico

Di altra natura l’iniziativa del Conto Energia Termico ideato per “incentivare la produzione di energia termica da impianti a fonti energetiche rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”. Questo incentivo è stato introdotto con il DM del dicembre 2012, e dopo un iniziale periodo di messa a punto delle procedure oggi si può dire che ha raggiunto una maturità tale da renderlo un’agevolazione molto efficace e conveniente per incentivare la sostituzione di apparecchi obsoleti a legna/pellet e gasolio (e GPL in presenza di alcune specifiche condizioni) con apparecchi a pellet/legna di nuova generazione.

Mentre le detrazioni fiscali si applicano alla trattenuta Irpef su un periodo di 10 anni e non possono eccedere la trattenuta stessa, il contributo del Conto Termico viene erogato direttamente dal GSE in soli 2 anni per gli apparecchi sotto i 35kW di potenza. L’ammontare dell’incentivo dipende dalla potenza dell’apparecchio, dalla fascia climatica in cui si trova l’abitazione oggetto dell’intervento e dalla qualità certificata delle emissioni di polveri sottili, in base a cui l’incentivo può crescere dal 20 fino al 50% rispetto alla quota di base. Va tenuto in conto che l’ammontare complessivo dell’incentivo non può superare il 65% della spesa complessiva incentivabile, ma si sta parlando comunque di valori particolarmente significativi che per modalità e rapidità di erogazione risultano in alcuni casi più “convenienti” delle detrazioni fiscali. 

 

Un confronto tra tipologie di incentivo

 

Primo caso: installazione di una moderna stufa a pellet in sostituzione della vecchia stufa a legna

Proprio per chiarire meglio questo aspetto, portiamo a titolo di esempio un caso pratico di installazione di una stufa a pellet canalizzabile di ultima generazione, come la Ego 2.0 Comfort Air di MCZ, in sostituzione di una stufa a legna di potenza equiparabile (10 kW). Consideriamo come zona di installazione una fascia climatica E, ovvero quella in cui si trova la gran parte dei Comuni italiani. Nella seguente tabella vengono riportate a confronto i due incentivi applicabili a questo caso (detrazione 50% e Conto Termico). Nelle spese incentivabili consideriamo anche il costo di un’installazione, che, è bene specificarlo, deve essere effettuata da personale qualificato per poter richiedere il contributo.

agevolazioni stufa pellet MCZ
 
Come si può osservare il ContoTermico permette di raggiungere una quota di incentivo superiore alla detrazione fiscale. L’erogazione veloce in 2 anni permette inoltre di aumentare ulteriormente il vantaggio, se consideriamo che la quota erogata dal Conto Termico è presto interamente disponibile.

La detrazione del 50% rimane al contrario interessante nel caso si stia parlando di un'installazione ex novo, senza sostituzione alcuna, oppure della sostituzione di un impianto che non rientra nei requisiti del Conto Termico, che, lo ricordiamo, si applica solo se si sostituiscono apparecchi obsoleti a gasolio, olio combustibile, carbone o biomassa (oppure a GPL solo per aziende agricole e in aree non metanizzate).

 

Secondo caso: un impianto a biomassa / solare termico in sostituzione della vecchia caldaia a gasolio

Nel secondo caso di comparazione consideriamo invece un intervento in fascia climatica E per la sostituzione di una caldaia obsoleta a gasolio con una caldaia a pellet modello Compact 24 di RED, collegata ad un accumulo da 500 litri a cui andiamo a collegare anche 5 m2 di pannelli solari RED Premium Plus.

L'installazione complessiva in questo caso ha un costo molto più importante, che abbiamo stimato vicino ai 15.000 €, ma sono significative anche le agevolazioni ottenibili. Sia la detrazione fiscale del 65% che il Conto Termico, infatti, si possono applicare tanto alla caldaia quanto ai pannelli solari (escluso invece il puffer di accumulo).

Conto Termico

In questo caso, si può notare che l’ecobonus del 65% risulta più conveniente rispetto al Conto Termico, pur considerando che l’importo complessivo sarà diluito in 10 anni.

 

L'autore: Dario Giacomello

Dario GiacomelloResponsabile delle certificazioni di prodotto, il dottor Giacomello lavora presso il reparto R&D di MCZ Group dal 2004. Partecipa ai tavoli tecnici nazionali e internazionali sullo sviluppo normativo e le evoluzioni legislative inerenti agli apparecchi per il riscaldamento domestico a biomassa legnosa. Di recente, ha preso parte attiva ad un Programma Nazionale per la valutazione dell'impronta ambientale, promosso dal Ministero dell'Ambiente, coordinando l'elaborazione di un innovativo calcolo dell'impronta di carbonio nel ciclo vita di un prodotto rappresentativo della produzione di MCZ. 

 

 

 

 

 

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